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Il Nuovo Parlamento Italiano

  • Avv. Amato Mercuri
  • 12 gen 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

La riforma del Parlamento, nonostante dovrà ancora effettuare passaggi in aula e poi (si dice in autunno) sarà al vaglio referendario, è ormai tracciata vediamo i capisaldi:

CAMERA- Finisce il bicameralismo perfetto infatti solo la Camera dei Deputati potrà votare la fiducia e in pratica sarà la voce unica del potere legislativo ad eccezione delle poche cose lasciate anche al senato. I deputati restano 630 (qui forse si poteva fare uno sforzo in più per ridimensionare il numero si ricorda che la camera dei rappresentanti Usa è composta da 441 membri) e verranno eletti a suffragio universale.

SENATO- il nome sarà sempre Senato della Repubblica, ma sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri-senatori), più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Avrà competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali. Per quanto riguarda le leggi ordinarie, potrà chiedere alla Camera di modificarle, ma Montecitorio non sarà tenuta a dar seguito alla richiesta. Una peculiarità che deriva dalla formazione “territoriale” del Senato sta nell'ipotesi in cui la richiesta alla Camera di modificare una legge riguardi il rapporto tra Stato e Regioni, in questo caso la Camera può' respingere la richiesta solo a maggioranza assoluta.

NUOVI SENATORI I 95 senatori saranno ripartiti tra le Regioni in base al loro peso demografico. I Consigli Regionali eleggeranno con metodo proporzionale i senatori tra i propri componenti. Uno per ciascuna Regione dovrà essere un sindaco. Saranno i cittadini, al momento di eleggere i Consigli Regionali a indicare quali consiglieri saranno anche senatori. I Consigli, una volta insediati, saranno tenuti a ratificare la scelta. I cinque senatori di nomina presidenziale non saranno più in carica a vita ma saranno legati al mandato dell'inquilino del Colle, ossia sette anni e non possono essere rinominati. Restano invece senatori a vita gli ex presidenti della Repubblica. I nuovi senatori godranno delle stesse tutele dei deputati. Non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazione senza l'autorizzazione del Senato.

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Il presidente della Repubblica sarà sempre eletto dai 630 deputati e dai 100 senatori, ma non dai rappresentanti delle regioni visto che tali saranno i senatori stessi.

A cambiare è anche la procedura. Saranno necessari i due terzi dei componenti per i primi tre scrutini, mentre dal quarto al settimo basteranno i tre quinti dei componenti e dal settimo in poi il quorum scenderà ulteriormente a tre quinti dei votanti.

CORTE COSTITUZIONALE: Dei 15 giudici Costituzionali, 3 saranno eletti dalla Camera e 2 dal Senato.

REGIONI E STATO: Sono riportate in capo allo Stato alcune competenze come energia, infrastrutture strategiche e sistema nazionale di protezione civile. Inoltre, su proposta del governo, la Camera potrà approvare leggi anche nei campi di competenza delle Regioni, "quando lo richieda la tutela dell'unita' giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale".

DDL DEL GOVERNO: i Regolamenti parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto dei ddl del governo; vengono introdotti limiti al governo sui contenuti dei decreti legge.

DDL DI INIZIATIVA POPOLARE: Salgono da 50.000 a 150.000 le firme necessarie per presentare un ddl di iniziativa popolare. Pero' i regolamenti della Camera dovranno indicare tempi precisi di esame, clausola che oggi non esiste.

REFERENDUM: Introdotto un quorum minore per i referendum sui quali sono state raccolte 800.000 firme anziché' 500.000: per renderlo valido basterà la meta' degli elettori delle ultime elezioni politiche, anziché' la meta' degli iscritti alle liste elettorali.

LEGGE ELETTORALE: Introdotto il ricorso preventivo sulle leggi elettorali alla Corte Costituzionale su richiesta di un quarto dei componenti della Camera. Tra le norme transitorie c'e' anche la possibilita' di ricorso preventivo gia' in questa legislatura. Anche l'Italicum potrebbe finire dunque all'esame della Corte.

PROVINCE: Vengono cancellate dalla Costituzione.

CNEL: Abrogato il Consiglio Nazionale Economia e Lavoro (CNEL), organo costituzionale secondo la Carta del 1948.


 
 
 

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